mercoledì 5 giugno 2013

MAGGIO: nel mondo di Daphne du Maurier e "Rebecca la prima moglie" insieme al GdL






L'autrice Daphne Du Maurier 1907 nasce da ricca famiglia di emigrati francesi, madre ex-attrice, padre attore e impresario da lei molto amato (presenza molto forte da un punto di vista psicologico); nonno famoso disegnatore e scrittore del Punch; zio editore - Frequenta il  mondo del teatro e delle lettere, inizia molto giovane a scrivere (The Loving Spirit, 1931)  conosce un uomo più maturo di lei, Sir Frederick Browning, alto militare e poi Segretario di Stato; lo sposa dopo pochi mesi,  ha tre figli, che cresce con autorità mascolina (anche da piccola era un ‘maschiaccio’; infatuazioni saffiche dopo morte del marito nel 1965?) e una certa freddezza



Nel 1938 vi è il  successo mondiale di Rebecca alimentato anche dal film di Hitchcock del 1940;  scrive molti bestseller, biografie (Il mondo infernale diBranwell Bronte, dedicato al fratello di Charlotte Bronte) e autobiografie romanzate dedicate alla sua famiglia (Gerald: a Portrait, ritratto di suo padre, e The Du Mauriers), detesta la vita mondana che conduce a causa del marito e ama la solitudine della Cornovaglia (dove vive prima con i suoi cani a Menabilly, poi, dal 1967, a Kilmarth, antico maniero -vi dedica La casa sull’estuario - 1969) e la guida Cornovaglia magica  nominata ‘Dama dell’Impero Britannico’ nel 1969, si rifiuta di andare a Londra per la cerimonia  1989: muore a quasi 81 anni

Nel Commento a questo Romanzo ho intrapreso la strada di una analisi sui Generi

                                              IL ROMANZO ED I SUOI  GENERI


1) Romance
2) Gotico
3) Suspense / mistero /detective story
4) Romanzo di formazione: psicologico




1) Romance

Storia d’amore tra una  donna giovane,ingenua e senza aspettative e un  uomo maturo, ricco e invidiato, ma con un passato angosciante

- ripetizione dello schema favolistico di Cenerentola
- vittoria della legge patriarcale, delle convenzioni sentimentali e del principio maschile
- sudditanza femminile: la protagonista diventa complice di lui
- Sentimentalismo anche in certe descrizioni




2) Gotico

- Inizio con un sogno, in cui la protagonista si vede come una specie di fantasma che, grazie a poteri soprannaturali riesce a entrare nel castello in rovina
-Il signore del castello è misterioso (eroe byroniano, con un segreto  oscuro; aspetto medievale) e dal carattere brusco
- castello sontuoso e antico, in stile gotico, labirintico: castello di Barbablù, ma il male qui è rappresentato da una donna
-  rappresenta anche la psiche della protagonista, che si perde tra le spire del castello/cervello
- Natura selvaggia, sublime, mostruosa (bosco/tomba)
 - Fantasma infesta il castello. In realtà è solo il ricordo ossessivo della prima moglie che tormenta tutti, Maxim, la signora Danvers e l’eroina stessa (indifesa)
- La signora Danvers: personaggio macabro,  incarna il fantasma della prima moglie, come se le fornisse un corpo
- Rebecca si rivela la più cattiva in assoluto: una moderna dark woman (da punire)
- Il clima riflette gli stati d’animo dei personaggi: tempesta (omicidio), nebbia (quasi suicidio)…




SUSPENCE



3) Suspense / mistero /detective story
Più volte la storia è come un puzzle, di cui l’eroina mette insieme i pezzi gradualmente. Comincia con scena di sogno che crea subito attesa

2 svolte:

1. Ritrovamento del corpo di Rebecca e conseguente confessione di Maxim (CORPO = VERITA’)
- disastro e redenzione allo stesso tempo
- confessione: fine del segreto e del potere di Rebecca sulla protagonista (scoperta di odio e non di amore insuperabile da parte di Maxim verso la prima moglie )
- il lettore si trova a tifare per l’omicida.

2. Conoscenza della verità riguardo alla malattia di Rebecca presso il dottor Baker (punizione della donna "fallica" rappresentata dal cancro e dalla sterilità) Punizione anche dei due coniugi, condannati a un esilio perenne (tuttavia, lui non viene punito dalla legge anche se lei è morta: storia al maschile)




4) Romanzo psicologico
- Ricerca psicologica dell’identità, anche in senso edipico attraverso l’uccisione della madre (complesso di Elettra)
 
- Romanzo di formazione, di crescita psicologica Manderley rappresenta il sé della protagonista:

- all’inizio non si riesce a muovere al suo interno (labirinto) per incertezza, confusione , poi, dopo la confessione del marito, comincia a cambiare le cose, a controllare tutto e ad esercitare la sua autorità
- raggiungimento della maturità e consapevolezza di sé (è a suo agio nei propri panni)
- Maxim è assillato dal senso di colpa e dal ricordo
-I personaggi e le loro motivazioni sono così ben congegnati che il lettore è portato ad accettare l’omicidio e a provare sollievo di fronte all’occultamento della verità
Tuttavia, protagonisti condannati a un esilio interiore, a un continuo muoversi come anime del Purgatorio dopo distruzione di Manderley (Eden, Paradiso)



                                            INFINE    LE TRE DONNE


1) La seconda signora De Winter: ha un corpo ma non ha nome né un cognome (anche se Maxim fa riferimenti ad esso): è in cerca di un’identità
- quando riceve quello della signora De Winter, non  lo sente suo, si sente fuori posto, non all’altezza del ruolo di moglie e di padrona del castello (paragonata a Cenerentola o ad Alice)
- si mette sempre a confronto con la prima moglie (che ha un nome, ma non un corpo), a volte si vede come lei o immagina cosa lei avrebbe fatto e come si sarebbe comportata al posto suo (spettatrice di uno spettacolo del passato o ‘altro’, non riesce a recitare la parte della protagonista imita l’altra, sapendo di non poter sostenere il confronto con lei: presenza forte, dà addirittura il titolo al romanzo
- indossa il suo stesso costume da ballo
- arriva quasi a suicidarsi, per lasciarle la scena
-ha creato un mito con la sua immaginazione, le ha dato un corpo e un ruolo illusorio nel cuore del marito
- alla fine, dopo averla distrutta dentro di sé e aver
cominciato a forgiare la propria identità, sogna di guardarsi allo specchio e di vedere ancora lei (il suo doppio?): in realtà Manderley non è lei, ma Rebecca (il viale che si snodava come un serpente, la casa dove lei era un’intrusa in un altro territorio): deve starne lontana per avere una propria diversa identità



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